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PROPOSTA DI LEGGE IN MATERIA DI |
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“MANODOPERA
ITALIANA CERTIFICATA” |
La domanda principale che
noi attualmente, come sindacato, ci siamo posti, è
la seguente: |
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Perché lo Stato non
dovrebbe permettere che si creino condizioni
favorevoli per l’assunzione di lavoratori italiani,
concedendo sostegni alle aziende italiane,
considerato anche il fatto che il reddito di
cittadinanza è del tutto inadeguato? |
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Essendo questa una proposta
di riforma del lavoro chiaramente strutturale
(mirata a rafforzare l’economia nazionale e a
migliorare la sua capacità di crescita) in grado di
risolvere buona parte dei problemi legati alla
disoccupazione e alla crisi delle imprese,
desideriamo che la nostra proposta di certificazione
della manodopera italiana e di rilancio del made in
Italy si diffonda il più possibile presso la società
e le istituzioni italiane. |
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L’obiettivo principale di
tale proposta è di creare una certificazione di
qualità della manodopera italiana e, di conseguenza,
offrire molte agevolazioni ad aziende che, essendo
in regola con i requisiti per ottenerla, assumano
personale italiano. |
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Si ritiene, inoltre,
determinante mettere in evidenza che, certificando
la qualità della manodopera italiana, si tornerebbe
a dare lustro ai vecchi mestieri legati
all’artigianato, all’agricoltura ed a tanti altri
settori che sono stati un tradizionale vessillo di
prestigio per il nostro paese in ambito mondiale. |
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Avendo constatato che ogni
manovra economica si è sempre fondata sul richiedere
maggiori sacrifici al lavoro dipendente e, spesso,
anche al mondo imprenditoriale, in questa occasione
ogni settore del mondo lavorativo chiede
espressamente di ricominciare dalla forza lavoro
nostrana, convincendo lo Stato a far ripartire la
produzione e, quindi,l’occupazione e l’economia
interna. |
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Ma nel realizzare questa
ripresa nazionale, bisogna assolutamente valorizzare
la manodopera italiana, concedendo alle aziende eque
agevolazioni a sostegno di nuove assunzioni locali,
alla base delle quali vi sia una certificazione di
qualità, con denominazione: “Manodopera Italiana
Certificata”. |
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In sintesi, il meccanismo
da applicare è il seguente: |
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1. Previa una legge
statale, viene istituita una certificazione della
manodopera italiana, denominata “Manodopera
Italiana Certificata – M.I.C.” |
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2. Tale certificazione sarà
concessa alle aziende che dimostreranno di avere in
organico almeno l’ottanta per cento della loro forza
lavoro di famiglia italiana, poiché si pone
l’obiettivo di garantire e valorizzare la forza
lavoro e la professionalità dei nostri lavoratori,
concedendo sgravi fiscali alla aziende che assumano
personale con queste caratteristiche; |
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3. Le aziende dovranno
dimostrare che il proprio personale abbia
qualificazioni inerenti la mansione svolta e che
abbia effettuato corsi di aggiornamento negli ultimi
tre anni; |
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4. Una volta concessa la
certificazione di qualità, questa darà diritto ad
agevolazioni economiche alle aziende: sgravi sui
contributi da versare ai dipendenti, se l’azienda
assume entro un anno dal rilascio della
certificazione; sgravi fiscali su IVA e altri oneri
per i primi due anni dal rilascio della stessa (
sempre che, al primo anno, siano state fatte
assunzioni con un contratto di lavoro stabile). |
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Lo studio, il vaglio ed il
coordinamento per realizzare il progetto della
“manodopera italiana certificata”, di cui il
Sindacato Del Nord si fa promotore, dovranno
essere di competenza di un ente statale preposto “ad
och”, con poteri di vigilanza, che si consulti
regolarmente con tutte le parti sociali, dando ampio
spazio anche alle sigle sindacali NON confederali
(che finora sono state lasciate “in un angolino” dai
governi precedenti). |
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Per sostenere
finanziariamente la proposta della Manodopera
Italiana Certificata, si potrebbero attingere i
fondi necessari dal P(iano) N(azionale) R(ipresa) R(esilienza). |
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